Causa per Danni da Malasanità
Una causa per danni da malasanità ha un iter molto specifico.
È bene ricordare che il processo civile si differenzia dal processo penale per una serie di decadenze e termini perentori che costellano ogni fase del contenzioso.
Ciò significa che qualora il difensore ometta il deposito della documentazione necessaria entro il termine a ciò preposto perderà definitivamente la possibilità di mostrare al giudice quei documenti, compromettendo la dimostrazione dei diritti del proprio cliente, cosa che avverrà anche nell’ipotesi in cui non vengano tempestivamente indicati i testimoni o non venga chiesto per tempo l’espletamento di una consulenza tecnica.
È per questo che sarà indispensabile una preparazione minuziosa che nulla lascia al dettaglio e che aprirà le schermaglie eccezione su eccezione con la controparte.
Fase Istruttoria
Inutile dire che la fase processuale più rilevante, dalla quale dipenderà l’esito stesso delle valutazioni del giudice, è costituita dalla fase istruttoria, ossia dalla fase deputata all’acquisizione delle prove, durante la quale saranno sentiti i testimoni e verranno disposti gli argomenti su cui i periti saranno chiamati a rispondere.
In un processo finalizzato ad individuare una responsabilità del medico e dell’azienda ospedaliera tale fase ruoterà essenzialmente attorno alle conclusioni rassegnate dai periti, gli unici in grado di fornire al giudicante gli elementi per interpretare la realtà medica, che altrimenti egli avrebbe difficoltà a comprendere.
Accadrà quindi spesso che il giudice si adegui agli esiti della perizia disposta d’ufficio, altre volte deciderà invece di discostarsene, dovendosi ricordare che il giudice rappresenta il peritus peritorum e la consulenza tecnica costituisce uno dei mezzi idonei ad incidere sul suo libero convincimento senza però vincolarlo.
Perizia - CTU
La perizia (o CTU) rappresenta quindi la prova principe in questo tipo di procedimenti, pur non dovendosi sottovalutare anche gli effetti delle eventuali prove orali, quali le testimonianze, che potranno aiutare a chiarire la dinamica dei fatti e a dare prova della sussistenza del nesso eziologico tra condotta ed evento.
Al termine dell’assunzione delle prove, in cui emergerà necessariamente anche il talento dell’avvocato nel porre le giuste domande ai testimoni e i giusti quesiti ai periti, il giudice si pronuncerà.