Elettrobisturi - Prostata

Tra la strumentazione oggi utilizzata nel corso delle operazioni chirurgiche vi è l’elettrobisturi.

Si tratta di uno strumento divenuto indispensabile nelle sale operatorie che svolge due funzioni principali; in primo luogo ha una funzione di coagulazione, ossia surriscalda il tessuto mediante l’elettrodo attivo, consentendo di arrestare il sanguinamento dei piccoli vasi, in secondo luogo ha una funzione di taglio, ossia permette di sezionare i tessuti senza che il chirurgo debba esercitare una pressione, attraverso il passaggio della corrente nei tessuti da un elettrodo ad un ago.

Viene utilizzato in tutti i tipi di intervento e si compone di un generatore di corrente, di una lama o punta che rappresenta l’elettrodo attivo e, infine, di una piastra a superficie molto estesa che rappresenta l’elettrodo neutro a bassa intensità di corrente.

La corrente viene prodotta dal generatore, passa attraverso l’elettrodo attivo e nei tessuti del paziente, da ultimo giunge all’elettrodo neutro che la convoglia al sistema di dispersione.

In un intervento che interessa la zona prostatica, e comunque negli interventi che interessano la zona del basso ventre, l’elettrodo di ritorno viene applicato al III medio della gamba, ossia in prossimità del polpaccio, ricco di tessuto muscolare; questo viene fissato mediante strisce di gomma che devono assicurare un contatto ottimale con il corpo, in quanto, in caso contrario, vi sarebbe una dispersione di corrente.

Bruciature

Nell’utilizzo dell’elettrobisturi vi sono certamente dei rischi che si corrono, in particolar modo connessi alle possibili bruciature sul paziente.

Può infatti accadere che la corrente entri dall’elettrodo attivo e, anziché uscire attraverso l’elettrodo neutro o piastra, segua un altro percorso a causa dell’interruzione del circuito di ritorno; basti pensare all’ipotesi in cui la piastra neutra non abbia un contatto corretto con il corpo del paziente o il caso in cui quest’ultimo sia inavvertitamente in contatto con il metallo del letto.

In questi casi la corrente segue una strada diversa concentrandosi tutta in una piccola parte dei tessuti cutanei e cagionando così un’ustione; la corrente potrà essere deviata a causa di diversi fattori come la circostanza che la superficie cutanea del paziente sia bagnata, ad esempio per sudore, urina o liquidi di disinfezione, e risulti conduttrice in senso preferenziale rispetto alla piastra verso cui invece la corrente dovrebbe essere diretta.

I rischi di bruciature possono inoltre essere connessi alla presenza di materiali infiammabili usati sul paziente o nell’ambito della camera operatoria, o anche all’uso di miscele anestetiche.

Ne è un esempio la grave ustione riportata da un uomo di Brindisi a cui, nel corso di un’operazione, veniva erroneamente posizionata la placca neutra, che avrebbe dovuto essere correttamente adagiata sul polpaccio, aderendo perfettamente in tutta l’estensione della sua superficie, la quale viceversa era stata collocata all’altezza della caviglia, con la conseguenza di non fare contatto in maniera ottimale e quindi non assolvere la funzione di disperdere la corrente, finendo col cagionare una grave ustione alla caviglia costata ai medici la condanna al risarcimento dei danni (Corte d’appello di Lecce, Sez. seconda civile, Sent. 01/07/2015, R.G. 1056/2011).

Nel caso sopra richiamato, la gravità dell’ustione era stata inoltre aggravata dal continuo aumento di voltaggio dell’elettrobisturi in quanto, non funzionando questo correttamente, si era creduto che vi fosse un problema di basso voltaggio anziché verificare la corretta posizione della piastra.

Isolamento elettrico

Come detto, il funzionamento dell’elettrobisturi si fonda sulla creazione di un circuito elettrico che deve necessariamente chiudersi con la dispersione della corrente ad opera dell’elettrodo neutro.

Molti sono i fattori o elementi esterni che possono interferire con tale macchinario, come la presenza di liquidi, l’errato isolamento elettrico del paziente che deve trovarsi su un materassino a ciò preposto, o il contatto del suo corpo con oggetti metallici.

Oltre ad assicurare l’integrità degli elementi del macchinario e il loro corretto funzionamento, è anche necessario nel corso dell’intervento controllare che la placca non scivoli o si sposti a causa di movimenti involontari del paziente; solo così potranno scongiurarsi eventuali rischi di ustioni.

Ustioni elettriche

Riportare delle ustioni in seguito ad intervento chirurgico, così come nel caso di qualunque altro postumo di una patologia, oltre a gravare sul paziente interessato, che subisce in prima persona gli effetti e i dolori dei postumi, non può non riflettersi anche sulla vita dei famigliari coinvolti.

In primo luogo vi sarà un cambiamento delle abitudini quotidiane; basti pensare ad esempio ad un nonno che non può più occuparsi dei propri nipotini, andare a prenderli a scuola, gestirli nelle ore in cui i genitori sono a lavoro.

Tutto ciò altera necessariamente l’equilibrio famigliare e, per forza di cose, incide sulla vita delle persone che stanno accanto al paziente, le quali dovranno accudirlo e stargli accanto nel lungo periodo riabilitativo, specie in caso di ustioni gravi, per cui possono esser necessari anni di medicazioni eseguite a giorni alterni, o addirittura ulteriori interventi chirurgici di trapianti cutanei.

A ciò si aggiunge il dolore fisico, il conseguente mutamento di umore e atteggiamento di chi quotidianamente sente le sofferenze della patologia; in qualche modo si perde la serenità che aveva preceduto l’insorgenza di postumi e inizia una fase nuova, quella della cura, della convalescenza, della lotta quotidiana col dolore, il tutto a causa di danni solo collaterali rispetto all’operazione subita, che già di per sé necessiterà di un decorso graduale.

L’appoggio dei propri cari è fondamentale. Dovranno essere presenti quotidianamente, per accompagnare il proprio famigliare presso gli studi medici ove svolge le terapie, presso i centri ove effettuerà gli esami diagnostici, per recarsi a comprare le medicine, per aiutarlo nell’attendere alle ordinarie mansioni quotidiane, come fare il bagno, la doccia, rassettare la casa.

La famiglia viene sempre investita dai guai di un suo membro, che come centri concentrici arrivano agli altri; in questo modo però sarà possibile superare ogni cosa.

Le ustioni relative agli interventi chirurgici sono quasi sempre il frutto dell’utilizzo dell’elettrobisturi.

È evidente che, come sopra spiegato, l’uso di quello che è un vero e proprio circuito elettrico espone al rischio di bruciature. Del resto non sarebbe possibile ad oggi eliminare i progressi fatti in campo di elettrochirurgia; certamente l’equipe dovrà essere maggiormente attenta ad una serie di dettagli che necessitano di competenze ulteriori oltre a quelle prettamente mediche, ma nella maggioranza dei casi i pazienti potranno beneficiare solo degli aspetti positivi dell’elettrochirurgia.

Magari un giorno il progresso tecnologico che caratterizza la nostra epoca consentirà di ridurre al minimo, o perfino di eliminare, la possibilità di rimanere gravemente ustionati in camera operatoria a causa dell’uso di tali circuiti.

Tutte le tecnologie, se da un lato facilitano il raggiungimento degli obiettivi per cui sono pensate, dall’altro espongono a dei rischi.

Ustione ai centri nervosi

I rischi connessi all’utilizzo dell’elettrobisturi e le conseguenze anche gravi che possono derivarne non sono certa materia attuale, anzi, da diversi decenni i pazienti si trovano a dover subire le dolorose conseguenze di un’operazione non correttamente riuscita sotto il profilo dell’uso di tale macchinario.

Tra le storie che meritano di essere ricordate vi è quella di persona che all’epoca dei fatti, il 1990, aveva appena un anno, nata con una grave malformazione al cuore era stata per questo sottoposta ad un intervento chirurgico, durante il quale l’errato utilizzo dell’elettrobisturi le causò delle gravi ustioni ai centri nervosi, che la costrinsero a subire in tenera età altre tre operazioni, due in Italia e una all’estero.

Conseguenze di tali bruciature furono successivi problemi di deambulazione e alla vescica, ragion per cui, anche successivamente la bambina, poi ragazza, poi donna, si è dovuta sottoporre a continui interventi di riparazione che in qualche modo riducessero l’invalidità residuata dal quel tragico intervento chirurgico presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo.

Un solo errore può costare al paziente anni di dolorose medicazioni, di un calvario per il quale a volte è difficile vedere un termine all’orizzonte.

Risarcimento ustioni elettrobisturi 

Qualora si dovessero riportare dei postumi invalidanti successivamente a un intervento chirurgico, nel caso in cui tali postumi siano diretta conseguenza di un errore medico colposo o doloso, sarà possibile agire per vie legali al fine di ottenere un giusto risarcimento dei danno sofferti.

L’azione risarcitoria potrà essere incardinata con rito ordinario, ossia mediante notifica di un atto di citazione diretto sia al medico che alla struttura sanitaria presso cui egli opera, essendo entrambi responsabili nei confronti del paziente, benchè ciascuno in forme diverse.

La responsabilità della struttura è difatti rintracciabile nel rapporto contrattuale che si instaura con il paziente e pertanto rintraccia la propria fonte legittimante nell’art. 1218 c.c., che disciplina la responsabilità contrattuale, ponendo a carico del danneggiato soltanto l’onere di provare la fonte negoziale del proprio diritto e il danno subito, mentre spetterà al presunto danneggiante eventualmente dare prova del proprio corretto adempimento o della causa a lui non imputabile che ha cagionato l’inadempimento.

Il medico risponderà invece per il proprio inadempimento professionale, secondo il dettato dell’art. 2236 c.c., che gli impone di adempiere con l’adeguata diligenza professionale la propria obbligazione; ove sussista colpa, ossia imprudenza, negligenza o imperizia, il professionista sarà chiamato a rispondere.

Bisogna però fare attenzione, quando si formula un’istanza risarcitoria è sempre necessario allegare opportunamente tutte le circostanze che diano prova del danno subito; per ciò che concerne il danno non patrimoniale di cui all’art. 2059 cc, questo andrà quantificato in via equitativa dal giudice, ma, per ciò che concerne viceversa il danno patrimoniale, sia in termini di danno emergente che di lucro cessante, sarà il danneggiato a dover fornire tutte le fatture e i documenti che diano prova concreta del nocumento.

In particolare, qualora si riportino delle gravi ustioni per effetto dell’uso errato dell’elettrobisturi, si dovrà valutare quale sia la zona di incidenza e come questa possa impedire al paziente di attendere le ordinarie mansioni quotidiane: ad esempio, per un destrorso una grave ustione alla mano destra rappresenterà certamente un danno maggiore, e come tale più massicciamente risarcibile, rispetto ad un’ustione alla mano sinistra.

Al fine di valutare correttamente i danni, specie per quelli non patrimoniali individuati dal giudice su base equitativa, sarà pertanto sempre opportuno analizzare la lesione e il nocumento riportato con stretta aderenza al caso specifico.